Program
23-25.02.23
e IL CLAMORE è DIVENUTO VOCE
VOL. 2
festival
Nell’ambito della VIII edizione di Black History Month Florence 2023 The Recovery Plan presenta
Una rassegna di musica e performance A cura di BHMF, OOH-sounds e NUB Project Space
23-25 febbraio
Dopo una prima serie di concerti avviata da The Recovery Plan nel 2021, e IL CLAMORE è DIVENUTO VOCE torna con una nuova edizione curata in collaborazione con OOH-sounds e NUB Project Space.
Il festival, dedicato al suono e alla performance, propone una serie di artist* che attingono alla musica sperimentale e ai paesaggi sonori elettronici.
Mettendo in rete quattro spazi fiorentini, 5 artist* e una tavola rotonda sulla Black performativity, la rassegna mira a scardinare gli immaginari sull’arte performativa e a mettere in relazione artist* di fama internazionale con talenti locali.
Nel 1962 Léopold Sédar Senghor disse "...e il clamore è divenuto voce" parlando della speranza che emerge dal disastro del passato, ma anche intendendo che è quello stesso disastro a dare forma alla voce. Quelle parole, pronunciate a Firenze, a Palazzo Vecchio, raccontano bene un presente, in cui è necessaria un'immaginazione radicale per sovvertire tutto ciò che è già scritto, previsto, predefinito.
Artist* Sadi / Muna Mussie / Nexcyia / Jermay Michael Gabriel / STILL
Spazi
CANGO / MAD / Villa Romana / The Recovery Plan
Programma
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23.02
All the Way Live
c/o The Recovery Plan_Firenze
Via Santa Reparata 19R - Firenze
blackhistorymonthflorence.com
Una conversazione sulla performatività con gli artisti presenti in e IL CLAMORE è DIVENUTO VOCE, pensata per riflettere sul suono e sulle tattiche di anti-teatralità come mezzo di comunicazione in relazione alla resistenza sociale e all'autoconservazione. Una decostruzione delle ‘gabbie’ performative in relazione alla costruzione di tattiche per l'agency e il self-care, il dialogo è moderato da Justin Randolph Thompson.
h.17
Sound Barriers (Nexcyia and Jermay Michael Gabriel)
h.19
Towards Collectivity (Sadi, Muna Mussie)
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24.02
h.19
Muna Mussie in collaborazione con SADI
የቦሎኛ ጎዳና | بولونیا†شارع†| Bologna St. 173
c/o Villa Romana
Via Senese 68 - Firenze
villaromana.org
È un ritorno circolare, non lineare a casa della mostra e dei ricordi dell’artista che hanno tracciato una triangolazione—un tetto—che si declina tra Bologna-Città, Asmara-Strada.
L’artista si identifica con la sua opera, atomizzate e decentrate le parti di questa installazione si spostano con essa a ridefinire il concetto di casa che ha aperto la sua ricerca ad ArchiveSite: Bologna Street 173 è ovunque, una casa che si modella e prende forma a seconda dei corpi che la abitano. Re-Turn Bologna Street è anche un piccolo omaggio all'artista Tsehaytu Beraki (The Sun of Eritrea) attivista politica che ha cantato con le sue poesie e la sua musica i trent'anni di lotta per l'Indipendenza dell’Eritrea. In uno dei suoi brani Beraki cantava “iI nostro popolo è il mare e la nostra rivoluzione è il pesce”, così come oggi, Mussie definisce le sue opere, la sua casa.
Muna Mussie è un artista eritrea residente a Bologna. Il suo lavoro, tra gesto, visione e parola, indaga i linguaggi scenici e delle performing arts per dare forma alla tensione che scaturisce tra differenti poli espressivi. Alcune sue produzioni recenti, tra cui le installazioni e performance, Milite Ignoto (Unknown Soldier) (2015), Oasi (Oasis) (2018), Curva (Curve) (2019), Curva Cieca (Blind Curve) (2021) e PF DJ (2021), indagano su apparizioni spettrali e storia minore.
munamussie.com
SADI/Sam Barreto Cardoso Bertoldi, è una musicista e sound-artist attiva dal 2007. Nata come percussionista e polistrumentista, produce musiche sperimentali/ambient e glitch per installazioni di arte contemporanea e spettacoli di danza. La sua ispirazione è la natura: i suoi progetti artistici invitano ad immergersi in un mondo di sogni surreali, attraverso la sperimentazione dell’errore tecnologico, tessiture sonore ambientali e interpolazione di ritmi spezzati.
sadimusique.com
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25.02
h.19
NEXCYIA (live)
STILL & Jermay Michael Gabriel (live)
c/o CANGO
via Santa Maria 23/25 - Firenze
virgiliosieni.it/cango
Nexcyia, al secolo Adam Dove, è un sound artist e musicista ambient sperimentale afroamericano / francese che vive tra Londra e Parigi. Intrecciando un sound design aspro e paesaggi sonori estremi l’artista crea un ponte tra molti stati d'animo, emozioni e luoghi attraverso il rumore, la sintesi granulare, le texture e i ritmi, utilizzando in gran parte suoni preesistenti. La sua pratica artistica si concentra sulle nozioni di alienazione e alterità nell'esperienza afroamericana e le esplora attraverso la scultura, l'installazione, la pittura, il suono e l'immagine in movimento.
STILL & Jermay Michael Gabriel
Utilizzando una tavolozza rigorosa di sintetizzatori, strumenti tradizionali come il Masenqo e l’Ocarina, e ovviamente la voce, il duo si dedica alla costruzione di vorticosi pastiche basati sulla ripetizione e sulla sorpresa. STILL & Jermay Michael Gabriel hanno lavorato a diversi progetti negli ultimi anni, dalla realizzazione di alcuni brani che costituiscono il backspine dell’album “I” (PAN, 2017), a energiche performance live in venue e festival artistico/musicali internazionali. Questo nuovo spettacolo si basa sul tentativo di creare un dialogo, non dettato da strutture e orientato verso un’indomabile improvvisazione.
Il lavoro di STILL (Simone Trabucchi) si sviluppa attraverso diversi ruoli e media. Come membro di Invernomuto ha lavorato a progetti cinematografici e installativi presentati inMusei e Biennali di fama mondiale. Ha fondato e cura la Hundebiss Records che intercetta gli atteggiamenti innovativi del suono, presentandoli attraverso pubblicazioni ed eventi. Nel corso degli anni ha creato un approccio personale alla manifestazione sonora, pubblicando il suo lavoro con vari moniker e attraverso una varietà di etichette di culto.
@stillagramstill
Jermay Michael Gabriel è un artista transdisciplinare italo-etio-eritreo nato ad Addis Abeba. Vive e lavora a Milano, dove ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Brera, presso il dipartimento di Arti Applicate. Il suo lavoro si basa su uno sforzo sperimentale, e spesso violento, di resistere alla permanenza e all'inafferrabilità dell'archivio coloniale italiano attraverso la sovversione dei simboli del potere come riconoscimento di resistenza.
@jermay_michael_gabriel